SANGUE E DONATORI "SU MISURA"

Abbiamo da poco ricevuto il rapporto annuale 2013 della Croce Rossa che contiene molte informazioni importanti. Da quasi dieci anni l'organizzazione mantello: Trasfusione CRS Svizzera (a noi che viviamo nella svizzera tedesca meglio nota come Blutspende SRK AG)

assolve il difficile compito di cercare di programmare l'approvvigionamento di sangue ed emoderivati, vale a dire di prevedere il più precisamente possibile la quantità di emoprodotti necessari per gli ospedali.

In genere questa previsione è stata piuttosto accurata, ma nel 2013 si è prodotto un imprevisto calo del 6 per cento del fabbisogno nazionale.

Queste cifre sono state riportate dai media svizzeri e, male interpretate, hanno suscitato sconcerto anche tra i donatori che si sono chiesti se il loro gesto generoso sia ancora necessario e utile.

Di qui l'importanza dei chiarimenti che il direttore stesso di questa fondazione Dr. Rudolf Schwabe ha fatto.

Da un lato si precisa che un calo del consumo di sangue è una notizia positiva, perché indica che la medicina ha fatto dei progressi ed è meno invasiva. Per questo ha bisogno di meno sacche di sangue intero. Dall'altro si nota che c'è bisogno di sempre più emoderivati e di emoderivati sempre più raffinati e si potrebbe dire "su misura" per i singoli pazienti e le loro patologie.

Non si può però perdere di vista il fatto che anche i donatori invecchiano e a un certo punto smettono di donare: bisogna quindi garantirsi un ricambio generazionale.

Inoltre bisogna indirizzare molti donatori verso l'aferesi, perché c'è più bisogno di emoderivati che di sangue intero.

Ma sempre fondamentale resta, però, che i donatori rimangano fedeli, a disposizione.

Nessuno ci può infatti garantire che non ci sia un'improvvisa necessità di sangue e chi è stato in un anno chiamato una sola volta deve rimanere disponibile per eventuali chiamate improvvise.

Un altro elemento da tenere in considerazione è che la ricerca del donatore "perfetto" è sempre più selettiva: abbiamo fatto questa esperienza anche pochi giorni fa a Dietikon alla donazione collettiva organizzata dall'Avis comunale di Zurigo: il 25 per cento delle persone venute per donare è stato scartato, non è stato ritenuto idoneo per diversi motivi (per pressione alta, perché sotto peso, perché soggetto allergico, ecc.) e questo non è stato il primo caso: si dà sempre più peso nel reclutare nuovi donatori alla salute del donatore e, ovviamente, come sempre agli eventuali rischi per il ricevente.

Cose giustissime, ma una selezione così rigida ci fa capire che il nostro messaggio va ampliato ancora: se portiamo 100 donatori nuovi, ne vengono scartati in media 25, e  nello stesso tempo c'è qualcuno di noi "vecchi" donatori che sta per smettere di donare per raggiunti limiti di età e purtroppo le donazioni sono calate nel 2013 del 15%.

Quindi non adagiamoci sull'idea che non ci sia più bisogno di donatori. chiudiamo citando in proposito il rapporto della Trasfusione CRS Svizzera SA:

"L'esperienza maturata nei centri trasfusionali mostra che per sostituire un fedele donatore di lunga durata servono fino a quattro nuovi donatori. Gli impegni professionali e familiari di molti donatori fanno sì che al giorno d'oggi siia meno evidente assumere un impegno sul lungo periodo rispetto a 20 o 30 anni fa".

Non fermiamoci quindi : reclutare donatori resta importante.

Ilaria Giacosa